mercoledì 17 settembre 2008

Max Pezzali in Piazza Duomo a Spoleto

Max Pezzali sarà questa sera in Piazza Duomo. Si prevede già una larghissima partecipazione di fan e di spettatori anche perché si tratta dell'unico concerto umbro dell'estate e uno dei pochi in centro Italia.
É una vera e propria sorpresa dal momento che il cartellone della manifestazione spoletina patrocinata dal Comune di Spoleto era chiuso già da diverse settimane.
Suonerai per "Spoleto Estate 2008". Quali caratteristiche avrà il concerto?
"e' un concerto dove ripercorreremo la nostra storia - risponde Max Pezzali - un concerto che definirei antologico.
L'ultimo album che proponiamo è live: dagli 883 ad oggi, descriviamo sedici anni di canzoni e di successi.
Suoneremo per due ore proponendo le melodie che il pubblico preferisce ascoltare. Abbiamo organizzato e riunito una band con i migliori professionisti su piazza, per questa tournée - iniziata a fine giugno - abbiamo voluto raggiungere il meglio della qualità.
A Spoleto sarà una delle poche tappe nel centro Italia, e chiuderemo a Padova il 5 ottobre. Sarà dunque un appuntamento in cui daremo il massimo e poi l'Umbria è un gradito ritorno. Mi piace moltissimo, soprattutto dal punto di vista enogastronomico."
Cosa vorresti che il pubblico capisse dopo la tua performance?
"La cosa che mi piace che arrivi agli spettatori è che nel mio mestiere alla base di tutto ci sono i chilometri di strada percorsi per costruirsi una credibilità.
C'è la volontà di esprimere le proprie capacità."
Il nuovo album. É uscito da poco e già sta avendo un grandissimo successo…
"L'ultimo disco è tutto dal vivo. L'obiettivo è stato quello di fissare e di raccontare l'esperienza live di vari concerti, anche perché i concerti sono parte del nostro lavoro.
Fino ad ora non l'avevamo mai fatto. Dal 1995 ad oggi abbiamo realizzato una o due tournée all'anno per un totale di centinaia di date. Volevamo imprimerle. Nell'ultimo album, poi, ci sono anche due brani nuovi."
Quando c'è stato il punto di svolta della tua carriera, il momento in cui ti sei guardato allo specchio ed hai capito che era cambiato qualcosa di importante?
"Nel 1994, mentre stavo scrivendo "Gli anni". É stato il momento in cui ho continuato da solo l'esperienza degli 883. É uscito Mauro e tutto è diventato un progetto personale. Ho davvero compreso che quello che facevo era il mio mestiere ".
Se non avessi fatto il cantate?
"Avrei continuato a fare quello che facevo, probabilmente. Lavoravo per la Croce Rossa e facevo l'obiettore di coscienza".
Cos'ha in cantiere ora Max Pezzali?
"a fine settembre esce un dvd in cui c'è una sorta di documentario della tournée dell'anno scorso.
Un viaggio attraverso l'Italia, dove si assapora il calore della gente incontrata e si vede cosa accade dietro le quinte".
Come vivi il successo?
"Il successo si può dividere in due livelli: quello che ti dà la televisione, c'è chi ti ha visto e dunque ti riconosce per strada e vorrebbe l'autografo.
E poi c'è il successo "della strada", dei concerti. Ed è bello ed emozionante incontrare gente che sa apprezzare e che sa dimostrare entusiasmo".
Cosa vorresti che si ricordasse di te?
"Che ho sempre cercato di fare questo lavoro con sincerità ed onestà.
Non ho mai mostrato quello che non sono".
Floriana Lenti
dal Corriere dell'Umbria Mercoledì 17 Settembre 2008

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