venerdì 1 maggio 2009

Piccola Butterfly per la chiusura del Festival pianistico al Caio Melisso

Cho Cho San scende dal piano superiore della casa di Castel Ritaldi a piccoli passi, indossando un kimono sui toni solari dell'arancio e del giallo, abito di nozze di sua madre, Pinkerton è in jeans e maglia a righe, il kimono di Suzuki invece è marrone e beige, anch'esso autentico proveniente dal Giappone.
Tutti e tre si sistemano davanti al pianoforte verticale, adocchiando lo spartito che Matteo Ziraldo sfoglia sul leggio per ritrovare il punto di partenza.
In un angolo del salotto il piccolo Lorenzo Pioli, 6 anni, che nello spettacolo interpreta il figlio di Butterfly e di Pinkerton, disegna diavoletti e volti femminili dai lunghi occhi neri.
Sono le ultime prove di
"Piccola Butterfly, è vissuta solo un giorno come una farfalla"
, mix lirico-teatrale scritto e diretto dal regista friulano Antonio Petris che andrà in scena domenica sera al Teatro Caio Melisso come spettacolo di chiusura del XIII Festival Pianistico di Spoleto, iniziato il 17 aprile con un concerto di Eugeni Bozhanov vincitore del 28° Concorso Pianistico Casagrande.
Undici stuzzicanti proposte pensate e organizzate da Laura Magnani che non si è limitata ad invitare celebri pianisti ad esibirsi in concerto ma piuttosto ha elaborato un bel programma diversificato con serate dedicate alla grande classica, con masterclass, musica per le scuole, pianoforte e cinema, giovani talenti e persino la lirica, con l'opera di Puccini rivisitata da Antonio Petris ed eseguita al piano da Ziraldo con tre ottimi cantanti lirici, nei ruoli di Cho Cho San (Yasko Fujii), Suzuki (Olivia Andreini), Pinkerton (Armaldo Kllogjeri) e l'intervento dell'attore Graziano Sirci.
"Ho utilizzato solo i brani più celebri dell'opera di Puccini"spiega Petris"e vi ho aggiunto un testo teatrale per un Pinkerton attore (Sirci) che dopo il suicidio di Cho Cho San viene assalito dai rimorsi e dal rimpianto per l'unica donna che scopre di aver veramente amato.
L'idea mi è venuta guardando la scena finale del film di Cronenberg "M.Butterfly" del 1993, interpretato da Jeromy Irons nel ruolo di un eterosessuale innamorato di un uomo.
Non è il nostro caso, ma Pinkerton si immedesima talmente nel dolore provato da Butterfly per il suo tradimento da arrivare ad indossare anch'egli il kimono, tingersi il volto di bianco, come fa Irons nella scena finale del film, e fare karakiri, mentre dietro ad un sipario trasparente, divisorio spazio-temporale dell'azione, Cho Cho San fa altrettanto cantando "Tu, tu piccolo Iddio".
Lo spettacolo di un'ora e dieci minuti, che è stato prodotto dal Festival del Friuli ed ha debuttato ad aprile ad Udine, per poi andare in scena al Festival Pianistico di Imola e al Festival di Porretta Terme, ha riscosso ovunque applausi del pubblico e riconoscimenti dalla critica "al di là di ogni nostra più rosea aspettativa".
Nella parte recitata da Sirci lo spavaldo Pinkerton, colto dai rimorsi, ripercorre la breve parentesi amorosa del perfetto "colonialista sentimentale" convinto che, come succedeva un po' ovunque, l'avventura sarebbe finita per entrambi con la partenza per l'America.
Ma un po' alla volta si rende conto, immedesimandosi nella sua sposa con gli occhi a mandorla, di averla fatta soffrire oltre ogni sostenibile sopportazione.
Tutto avviene mentre oltre il sipario velato la storia dell'infelice Buttefly viene vissuta dal soprano e dal tenore sull'onda dell'immortale musica di Puccini
Anna Lia Sabelli Fioretti
Corriere dell'Umbria Venerdì 1° Maggio 2009

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