mercoledì 18 febbraio 2009

Raddoppio ferroviario Campello sul Clitunno - Spoleto bloccati

I lavori per il raddoppio ferroviaro della tratta tra Campello sul Clitunno e Spoleto si bloccano di nuovo e i sindacati esprimo preoccupazione per una situazione che si fa sempre più allarmante.
"Era nell'aria - afferma in una nota la Filca Cisl di Foligno - l'astensione spontanea degli operai dal lavoro avvenuta circa una ventina di giorni fa, non era una protesta estemporanea per la mancata erogazione dello stipendio di dicembre, ma la consapevolezza che la situazione stava degenerando verso una ben più grave prospettiva: la rottura dei rapporti tra l'ente ferrovie, committente dei lavori e la Fer.um s.c.a.r.l, società consortile che fa capo alla Cogel spa di Roma, assegnataria dei lavori."
La Cils sottolinea come gli operai della Fer.um abbiano assunto un atteggiamento di responsabile cautela già fin dalle prime avvisaglie di crisi dell'impresa, cercando di assecondare i vari tentativi di raddrizzare la situazione che andava profilandosi, senza infierire con manifestazioni o proteste che in qualche modo potevano aggravare la crisi già in atto.
"In questo contesto i lavoratori, di concerto con le organizzazioni sindacali hanno dimostrato non solo senso di responsabilità, ma anche attaccamento verso un progetto così importante che avrebbero voluto condurre a compimento.
I motivi - spiega Pietro Cardinali della Filca Cisl - per capire quali fossero le cause della involuzione del cantiere di Campello, ci ha spinto a chiedere un incontro con la direzione Cogel avvenuto lo scorso 29 gennaio nella sede romana dell'azienda, che ha confermato il grave stato di difficoltà (insolvenza nei confronti di vari fornitori) sanabile a loro dire con la "bonaria" disponibilità da parte dell'ente ferrovie."
Anche in questa occasione, evidenzia la Cisl, d'accordo con i lavoratori, è stata privilegiata la linea di responsabilità concedendo un ulteriore periodo di due settimane nel quale l'azienda si impegnava a dare una risposta definitiva in merito alla continuazione dei lavori.
"Nutrivamo scetticismo e non ci sbagliavamo - aggiunge Cardinali e la notizia della rottura dei rapporti tra la Cogel e l'ente ferrovie è cronaca di questi giorni.
Il conseguente blocco del cantiere configura scenari preoccupanti per l'occupazione e lo sviluppo territoriale già mortificato da gravi congiunture.
Per i lavoratori si prospetta purtroppo il licenziamento con la consapevolezza però di aver definito una situazione che ogni giorno diventava sempre più insostenibile."
Secondo il sindacato il ricorso alla disoccupazione (tra gli 8 e i 12 mesi) e la relativa messa in mobilità, costituiscono per l'immediato un intervento a copertura della mancanza di lavoro e serviranno ad affrontare con minore affanno un auspicabile ritorno all'attività lavorativa

Corriere dell'Umbria Mercoledì 18 Febbraio 2009

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