lunedì 18 aprile 2011

In un anno 269 aborti

Calano gli aborti nello Spoletino ma il ricorso all'interruzione di gravidanza aumenta nelle fasce più critiche, quelle delle giovani e delle straniere. Sono state 269 le donne che l'anno scorso hanno abortito, il 12 per cento (33) ha meno di venti anni; 158 sono italiane e le restanti 111 sono straniere. La maggior parte delle straniere che decidono di interrompere la gravidanza sono giovani, 16 hanno meno di venti anni, poi segue la fascia tra i 20 e i 30 anni, ma non mancano le ultratrentenni. La maggior parte di queste donne proviene dall'Est Europa: Romania, Russia, Polonia, Macedonia. Pochissime invece, solo 4 le marocchine ricorse all'ivg. Sette le donne nigeriane e due del Camerun, tutte tra i 15 e i 20 anni. Delle 158 italiane che hanno interrotto la gravidanza, la stragrande maggioranza ha un'età superiore ai 30 anni, ma non mancano le giovani tra i 20 e i 30 anni. Difficile dire cosa spinge una donna ad abortire: le ragioni infatti sono le più disparate, ma per alcune a influire sulla scelta è pure la crisi economica. Pochissime le donne marocchine ricorse all'ivg perché nella loro cultura avere tanti figli è normale ma anche perché sembra che molte di loro si siano aperte al modo di vivere occidentale e, in primis le più anziane, poi le più giovani decidono di usare contraccettivi.
"L'aborto non è mai facile - spiega la responsabile dei consultori Asl 3, dottoressa Annunziata Di Marco noi seguiamo la donna nel difficile percorso, facciamo dei colloqui, non la lasciamo sola. Ci sono donne che vengono a chiedere informazioni, ma poi non ritornano e decidono di tenere il bambino."
Sono state sette ad esempio le minorenni che hanno deciso di tenere il piccolo, poi c'è la fascia di donne sopra i trent'anni. molte le quarantenni e quarantacinquenni che diventano mamme.
"a proposito dei giovani - commenta la Di Marco in molti sia ragazze sia ragazzi si rivolgono al consultorio, fidanzatini che accompagnano la loro fidanzata, c'è molta attenzione riguardo alla sessualità."
La collaborazione con le scuole è fondamentale per chiarire i dubbi e soprattutto fare prevenzione e informazione. Per questi motivi i consultori organizzano corsi sulla sessualità e sull'affettività negli istituti. Per i giovani il sesso non è un tabù, lo è più per gli adulti perché sono stati educati a non parlare di certi argomenti. Sono stati 17mila gli accessi ai consultori nel 2010. Costante il lavoro per il percorso nascite, s'inizia con la preparazione al parto. Grande riscontro per il servizio di puerperio domiciliare grazie al quale le giovani mamme possono avvalersi del supporto di un'ostetrica che va a trovarle a casa, le aiuta e cerca di chiarire qualsiasi dubbio. Infine prosegue a vele spiegate il progetto per la prevenzione della depressione post-parto per non lasciare sole le donne, in un momento delicato come quello della nascita di un figlio. Questo e molto altro si fa nei consultori dove si opera per salvaguardare la salute delle donne, delle madri e dei loro neonati.
Pamela Bevilacqua
Corriere dell'Umbria Lunedì 18 Aprile 2011

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